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Quando «il popolo manca». Una nota (stonata) tra pubblicità e arte
Lug26

Quando «il popolo manca». Una nota (stonata) tra pubblicità e arte

1. Essi (non) vivono. «Il consumismo come sistema di valori trionfante e unificante, fine a se stesso, trasforma l’umanità in una grande giostra pubblicitaria. La completa amnesia dei valori naturali porta l’uomo ad utilizzare il proprio corpo ed i propri sentimenti per rappresentare le mode e le necessità contingenti». Questa bella frase del collega Giorgio Michelangelo Fabbrucci (tratta dalla recensione di Garbageland) ricorda la...

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Bianco Sterile
Gen13

Bianco Sterile

di Stefano Tesk Rosa Il cursore palpita, abbandonato nell’angolo alto di una bianca, elettronica distesa artica. Questo muro bianco offre resistenza a qualsiasi attacco. Una sterile assenza di possibilità attraverso la quale insinuarsi, quanto meno provarci. Come l’ombra del pugile, ogni pausa è uno studio, ogni mossa, una speculare ed efficace controffensiva difesa. Bianco Immobile. Bianco Ermetico. Bianco. La maledizione del suo...

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Il recinto del tempo libero
Gen11

Il recinto del tempo libero

di Stefano Tesk Rosa “La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo”. Marshall McLuhan All’apice della sua fase matura il mercato dei beni di consumo, sembrerebbe volgere il proprio sguardo verso forme di strategie di mercato non convenzionali. Il prodotto declassato dalla sua posizione di protagonista lascia spazio allo studio delle percezioni che si hanno su di...

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Come finiscono i mondi
Gen06

Come finiscono i mondi

di Matteo Trevisani Esiste finalmente un posto, per chi vuole sperimentare un mondo di desolazione post apocalittica. Si chiama World of Warcraft[1] ed è un gioco di ruolo fantasy on line che al suo apice di popolarità, cioè nel 2010, raggiunse le dodici milioni di iscrizioni[2], l’equivalente della popolazione di uno stato come la Grecia. Col tempo la piattaforma si è man mano svuotata e ora i server di WoW sono deserti:...

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Il Funesto Demiurgo | Emil Cioran
Nov27

Il Funesto Demiurgo | Emil Cioran

“Non c’è che un segno, forse, ad attestare che si è capito tutto: piangere senza motivo” Apparso per la prima volta in Francia nel 1969, “Le mauvais démiurge” è l’opera con cui il filosofo e scrittore rumeno Emil Cioran (1911- 1995) si misura con la dimensione religiosa, così come il titolo stesso suggerisce. In un’ottica prettamente mitologica, il Demiurgo è definibile come una semi divinità ordinatrice, plasmatrice e imitatrice...

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