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INDUSTRIA, Oggi
Mag24

INDUSTRIA, Oggi

“INDUSTRIA, Oggi” è il titolo della Mostra in corso al MAST [1] di Bologna, bellissimo Museo progettato dallo Studio LABICS che aveva già ospitato la Factory di Lynch. “INDUSTRIA, Oggi” attraverso la prospettiva di 24 fotografi e artisti propone una riflessione sull’industria contemporanea e sui suoi derivati: scarti, esseri umani, connessioni, disuso, abbandono, alienazione, vuoto materico, scorie come...

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Il TSO lo fate voi
Gen13

Il TSO lo fate voi

di William Dollace Sono reduce da una serata in un club elettronico dove ho dato fondo alla bottiglia di Oban occultata da un bancone che brillava di panna laccata. Lei, habitué del Club ballava come una Supernova Erotica, un vestitino leggero e morbido che calava sulle sue gambe in movimento, non magra, non grassa, mai ferma. Mi ero appoggiato al mixer, a cinquanta centimetri dal Dj, sfondandomi i timpani. Le orecchie avevano...

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Magnitudo OttoPuntoZero
Gen13

Magnitudo OttoPuntoZero

di William Dollace Panorami isterici per visionari cronici si aprono all’inizio di questa mostra di intemperie mentali, dove poesia delle narici coglie in pieno i matti intenti a giocar a carte, forte impressionismo per psichiatria d’assalto, per manovrarci comodi comodi nella nostra manovalanza mentale disumanizzata. Ci sono matti al guinzaglio qui, ciclo-cross dipendenti, quarantenni che si credono chiavette USB, maniscalchi...

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Architettura delle 24 h
Gen13

Architettura delle 24 h

di William Dollace [Harlan Erskine, Ten Convenient Stories] Harlan Erskine adotta una sequenza metaforica precisa, un romanzo sintetico tratto da un racconto visivo che apre le corde a dieci storie da raccontare, il cui nostro punto di vista è univoco ed esterno. Un esterno dal quale possiamo solo intravedere sotto lo scheletro di pubblicità l’isola metallica-degli-organi-interni-americana che non c’è. Dieci immagini di dieci...

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Friedlander Land
Gen11

Friedlander Land

​di William Dollace Incorniciare lo scatto all’interno di quattro pareti plastificate di una TV, in un salotto degli anni Sessanta, nascondersi e nello stesso tempo illuminarsi dietro una lampadina gigante, abbracciare il bianco e nero come la madre di tutte le madri, questo è l’americano Lee Friedlander, classe 1934 ​.​ Gli scatti immortalano scorci di vita periferica, sudore rappreso dei volti, insegne pubblicitarie posizionate...

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