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Storia della bambina perduta – Elena Ferrante

“Storia della bambina perduta” è l’ultimo volume della quadrilogia de L’amica geniale di Elena Ferrante.


Il libro racconta le vicende di Lila e Elena, detta Lenù, due donne completamente diverse l’una dall’altra, legate da un passato comune, da un rione, la cui forza bruta unita al fetore e alla violenza, rimane loro addosso per tutta la vita.

Il romanzo racconta la storia di Lenù, un’insigne scrittrice ,che lascia la sua invidiabile straordinarietà per tornare al quartiere dal quale era scappata e di Lila, prigioniera fedele della sua città, Napoli, della quale è diventata, forse suo malgrado, uno dei personaggi di maggiore rilievo.

Le vicessitudini delle due amiche-nemiche sono il perno attorno al quale si muove tutto il romanzo e, in generale, tutta la saga.

Devo premettere che “Storia della bambina perduta” è l’unico romanzo della quadrilogia che ho letto e che la sua lettura, non mi ha fatto venire voglia di andare a ritroso, approfondendo le storie di Lila, Lenù e di tutti i personaggi che le affiancano.

La scelta di non proseguire con gli altri romanzi non è stata dettata da un non piacere nella lettura.

La Ferrante racconta una storia accattivante e scrive bene, tanto da trasformare le 450 pagine del romanzo in una piacevole passeggiata in pianura. I veri camminatori da pagine scritte, non avranno problemi nel capire cosa intendo.

Il libro della Ferrante è talmente immediato da risultare facile e, a tratti, scontato. Le parole scorrono velocemente e non si sente la necessità di soffermarsi su un periodo, su un’emozione, su un passaggio particolarmente coinvolgente.

Nonostante il romanzo sia pieno di accadimenti e colpi di scena è come se ogni pezzetto si incastrasse perfettamente in una trama ben precisa, andando a formare un disegno già visto e, proprio per questo, rassicurante.

La quadrilogia ha avuto grandissimo successo, parte del quale credo sia dovuto al mistero che investe la scrittrice, la quale non ha mai voluto rilevare la sua vera identità.

Per quanto mi riguarda penso di poter dire in tutta sincerità che non trovo tutta questa segretezza intrigante. La mia personale opinione vede una donna come artefice di tutti questi romanzi. Se mi sbagliassi, se quindi dietro Elena Ferrante dovesse celarsi un uomo, mi complimenterei con lui per essere riuscito nell’inganno “globale”.

Ciò non toglie che fare propria la “noia” delle strutture narrative femminili non è di certo  una caratteristica che si possa, a mio parere, considerare vincente.

Pensavo di chiudere la recensione con una speranza ma, purtroppo, sono stata già disillusa: nel 2016 la saga de L’amica geniale diventerà una fiction.

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Author: Ilaria Bonfanti

"Dammi del caffè (molto) nero bollente, una zucca da mettere nel forno e una bic nera senza gel, senza cappuccio e senza troppi fronzoli e ti assicuro che siamo già sulla buona strada. Aggiungici i miei ventisette anni e una vita divisa tra Bergamo e Rio de Janeiro, vita che mi ha resa una polentona con il sorriso carioca. Vanno a completare il quadro un giradischi che non smette mai di suonare musica, quella stessa musica rubata ai vari mercatini di antiquariato e, una montagna di libri. Libri che stanno nella testa, nei ricordi, nelle intenzioni e in giro per tutta la casa. Colleziono Baroni rampanti nelle diverse lingue, adoro andare al mare in bicicletta, stare in silenzio in autunno e rubare l'uvetta dalle fette di panettone. Non sopporto le colazioni fatte di fretta, le persone arroganti e il mese di novembre. Questa sono io e, con un po' di fortuna, ci capiterà di scontrarci in una libreria in giro per il mondo."

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