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La memoria governata

Racconto scritto e proposto da Mimma Rapicano

 

Ho sessant’anni e mi sono persa. Non ho più memoria, ho cucito lo sguardo in un afoso giorno d’estate e da allora non so più chi sono stata. Non ho avi da commemorare né un fratello da abbracciare. Anche queste poche cose che possiedo non hanno passato, una tazza è la tazza di oggi, il pettine è impigliato tra i crespi capelli d’argento di ieri. Guardo la gente sfiorare sazia negli occhi del prossimo, li osservo mentre fendono l’aria con gesti senza peso come astronauti prigionieri della non gravità. Questo cartone è la mia casa, la strada la mia patria. Chi passa volta il capo, non sono uno spettacolo onorevole per il borotalco delle loro ascelle. Sono un rifiuto, almeno così ho sentito dire. Bastasse un volto per mostrarsi al prossimo non avremmo più prossimi da raggiungere e certo nessuno vuole raggiungere me. Rammendo i giorni, l’ago è un pensiero, il filo un dolore. Oggi è un giorno di festa, ultimo di trecentosessantacinque. Mi chiedo cosa ci sia di importante, cosa cambia domani, sarà che non comprendo, sarà questo vuoto ad ingannarmi. La scatola luminosa, che chiamano televisore, canta e danza. Come è bello guardarli, spessi di gloria in labbra di seta. Mi godo lo spettacolo dal mio umido cartone, questo angolo di strada diventa la loro pietà. Sono la regina nella mia crepa d’asfalto e padrona della mia assenza. Le parole, le parole, quelle guaste si fanno neve, quelle mute mi fanno luce. In questa piazza gli uccelli fanno giochi di cartapesta mentre io gioco a governare oggi la memoria di domani. Domani sarà un nuovo giorno con l’inizio di ieri, domani ubriaco sarà chi berrà dalla mia iridescente amnesia.

Napoli. 31.12.2014

Author: Alieni Metropolitani

Gli Alieni Metropolitani non cercano soluzioni. A volte ne trovano… é irrilevante. Appartengono alla Società e con sguardo consapevole ne colgono l’inconsistenza. Non sono accomunati da ideologia, religione o stile di vita ma da una medesima percezione del mondo. Accettano i riti della vita, riuscendone a provare imbarazzo. Scrivere! Una reazione creativa alla sterile inconsistenza del mondo.

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2 Comments

  1. Un soggetto “forte”, intendo come odore, peso, spessore, ma scritto con uno stile “morbido”, che mi è piaciuto.
    Ottimo motivo per tornare a leggere questo blog.

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  2. Ciao Aurelio è un vero piacere che tu abbia letto questo mio breve racconto.
    Sì questo blog è da mettere nei preferiti e visitare spesso.
    Grazie per le belle parole.
    Mimma

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