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Dietrofront (1981-1984) di Michelangelo Pistoletto

pistoletto_2Una statua negata rifiutata declinata, quando venne installata nel Piazzale di Porta Romana a Firenze nel 1984. Ritengo che questo “rifiuto” sia in fondo il dovuto apprezzamento per l’opera d’arte. “Rifiuto” inteso come volontà, desiderio di ricacciare il “brutto” in un luogo altrettanto disarmonico (si parlò all’epoca di collocarla all’entrata dell’autostrada del sole). “Brutto” come spazio abbandonato, relegato ai margini, escluso da altro spazio deputato all’armonia, nel caso di Firenze, escluso dallo spazio rinascimentale. Ma se il Rinascimento individuava equilibri prospettici, l’integrazione attuale con lo spazio rinascimentale (o surrogato a tale come nel caso di Porta Romana) non caratterizza niente: si limita piuttosto, come ebbe ad affermare lo stesso Pistoletto, a spingersi verso il mondo uscendo dalla città per esserne subito attratto, per ritornarvi attraverso un’altra figura, una protesi-cappello, aggiungerei, una sorta di cariatide che cerca di allocare equilibri fuori contesto e fuori tempo: adesso non è più possibile ricostruire armonie. Il Rinascimento non è la cartolina venduta a caro prezzo come prodotto da consumare nel ricordo nostalgico di linee gradevoli, ma resiste nell’animo di chi riesce a vedere linee extratemporali, spazi amorfi che coesistono in quanto pur sempre spazi costruiti che nutrono vita, volontà di riconoscere disintegrazione all’interno dello stesso Rinascimento: palazzi e luoghi invasi da paninoteche e pizza burger, indelebili piazze storiche scarabocchiate da “arredi urbani” (transenne, vasi da città e dehors) che non sono “brutti” (altrimenti contribuirebbero a riassumere il rapporto fusione bello-brutto), bensì invisibili, perché ignorati, automatizzati da sguardi talmente abituati alla routine dell’orrendo (nel provocare ansia e disperazione) da ignorare una realtà invasiva quale cancrena abituale. Mentre il Dietrofront smuove questa impasse, in quanto messaggio, ragionamento atto a definire un rapporto tra arte del passato (avulsa dall’uso “bottegaio” del quotidiano); in quanto storia e cultura, origine di un modo nuovo di osservare il mondo (prospettiva) rapportato al mondo attuale non più prospettico, non più armonioso, ma irrimediabilmente distanziato dai monumenti e quartieri rinascimentali, allontanato perché atto a rievocare l’avvenuta disgregazione tra Storia e Mondo. E l’unico luogo per destinare il monumento (Porta Romana) non poteva che essere l’uscita dal Rinascimento verso una modernità tutta da scoprire (o da subire) sempre tenendo a mente, guardando indietro verso Piazza della Calza (ossia all’interno delle mura cittadine), un altro mondo disintegrato.

Proposto da LuxOr per Supercalibrofacile.

Author: Alieni Metropolitani

Gli Alieni Metropolitani non cercano soluzioni. A volte ne trovano… é irrilevante. Appartengono alla Società e con sguardo consapevole ne colgono l’inconsistenza. Non sono accomunati da ideologia, religione o stile di vita ma da una medesima percezione del mondo. Accettano i riti della vita, riuscendone a provare imbarazzo. Scrivere! Una reazione creativa alla sterile inconsistenza del mondo.

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