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Dark Cities

Quando entriamo in un luogo oscuro da un ambiente luminoso viviamo inizialmente una sorta di disorientamento, gli occhi faticano per i primi minuti ad abituarsi al buio. Col passare dei minuti, lentamente, grazie alla luce residua delle candele inizia a delinearsi una realtà diversa. La luce fioca si appoggia sulle strutture circostanti disegnando un gioco di forme e superfici acromatiche con sfumature di grigi arrivano fino al nero. Come accade in una camera stenopeica dove un piccolissimo raggio di luce dipinge la fotografia sul negativo, le immagini di “Dark Cities” arrivano all’occhio dello spettatore che vi si pone di fronte contemplandole come se si trovasse in una camera oscura. E’ una visione che supera la barriera del reale e arriva direttamente all’anima, trasmettendo empaticamente le sensazioni percepite sui luoghi che ho attraversato. Ed è questa la chiave di lettura del progetto “Dark Cities”: entrare nell’universo descrittivo della luce, in questo caso della sua quasi assenza, in un delicato gioco fatto di ombre e oscurità che ci porta a scoprire lentamente luoghi noti e meno noti in una visione lontana dal consueto. E’ quel piccolo bagliore luminoso ma latente, che si irradia fievolmente sul soggetto ripreso e ne valorizza l’impatto emozionale nella sua riproduzione. Nelle mie perlustrazioni notturne delle maggiori capitali europee in cui l’umanità è pressoché assente, si avverte il silenzio, la solitudine di un uomo immerso nel buio che si tiene distante dalla società e ne osserva il suo evolversi, in disparte e nascosto. Luce ed oscurità sono i due lati opposti dello stesso percorso narrativo con cui racconto i territori che attraverso. Opposti e complementari, imprescindibili l’uno dall’altro come il nero e il bianco, la notte ed il giorno. Questo primo viaggio nell’oscurità urbana parte da Parigi, la Ville Lumière, la Città della Luce. Quale luogo migliore per poter coglierne la parte oscura?”

E’ così che il fotografo Daniele Cametti Aspri ci presenta il suo ultimo progetto Dark Cities, un viaggio sensoriale tra le città più affascinanti d’Europa in continua evoluzione e sempre work in progress!

La ricerca dell’ombra che l’autore rincorre e trova, è composta da un nero così profondo tanto da catturare e avvolgere lo spettatore nei toni più o-scuri della fotografia.

E’ come se Daniele riuscisse a catturare l’ombra latente e sfuggente di ogni città, come l’ombra romanzata di James Matthew Barrie (meglio conosciuta come l’ombra di Peter Pan).

Città come Parigi, Barcellona e Roma diventano teatro di scenari apparentemente apocalittici e desolati, ma in realtà poetici con una narrazione visiva ed estetica chiara e lucida grazie alla consapevolezza del mezzo fotografico che Daniele sicuramente ha.

L’evoluzione che il fotografo ha avuto in questo progetto prima di tutto si trova nella chiave bassa dei toni scuri che l’autore usa a differenza del passato. Il fotografo è sempre stato legato alle alte luci, ai bianchi perforanti e a scenari limpidi fatti di architetture e paesaggi vissuti alla luce del giorno.

Il mettersi continuamente alla prova, fa di questo fotografo un vero e proprio artista che gioca con i criteri fondamentali della fotografia usando la fioca luce presente, che adagia sulla sua scena andando a delineare e disegnare i profili degli edifici e dei paesaggi delle città che scruta con occhio attento.

Il fascino del bianco e nero, enfatizza le ombre ed i pochi bianchi presenti come vere e proprie pennellate di luce che scolpiscono solo alcuni dettagli della scena.

Curioso e consapevole, Daniele affronta la fotografia come un vero e proprio professionista, persona sensibile, attenta ai dettagli che un’immagine può regalare e offrire.

Dark Cities diventa un viaggio sensoriale affascinante e delicato che ci consente di “visitare” città note, ma in maniera diversa rispetto a come siamo abituati a vedere.

Parigi diventa “tetra” in maniera affascinante, Barcellona “spoglia” di movida e Roma una capitale ancora più senza tempo.

Penetrante e perforante, in Dark Cities nulla è scontato e nulla è troppo visibile. Un mistero che va svelato e scoperto con attenzione e meditazione.

Roberta Fuorvia

Author: Alieni Metropolitani

Gli Alieni Metropolitani non cercano soluzioni. A volte ne trovano… é irrilevante. Appartengono alla Società e con sguardo consapevole ne colgono l’inconsistenza. Non sono accomunati da ideologia, religione o stile di vita ma da una medesima percezione del mondo. Accettano i riti della vita, riuscendone a provare imbarazzo. Scrivere! Una reazione creativa alla sterile inconsistenza del mondo.

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