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UN SOGNO AMERICANO – Norman Mailer

Provavo una di quelle ansie che fanno del respirare un esercizio di equilibrismo: la scarsità d’aria dà una sensazione di soffocamento, ma se l’aria è troppa, basta un respiro profondo e subito si ha paura di precipitare.”

Ho passato gli ultimi giorni a Rio de Janeiro insieme a Norman Mailer e al suo Sogno Americano.


Uno di quei classici libri che definirei decisamente non da spiaggia ma che, nonostante la definizione, mi ha piacevolmente accompagnata in quelle cocenti ore di sole spese tra Ipanema, Copacabana e una casa provvisoria sul lungomare di Leme.

Niente freschezza e parole leggere sotto l’ombrellone quindi ma, piuttosto, ossessioni e omicidio, angosciosi incubi e impulsi suicidi.

Pagina dopo pagina l’angoscia è palpabile e ti entra nelle ossa anche se fuori ci sono 42 gradi e senti il profumo del latte di cocco ad ogni angolo della strada.

Mi ero fatta spedire alcuni libri da casa e ripassando uno a uno i nomi della mia lista di richieste ho trovato, in fondo alla cassa, questo libro non espressamente voluto che, lungi da ogni mia aspettativa, si è rivelato una graditissima sorpresa.

La dedica era semplice e concisa: “leggi qualcosa in italiano, di un americano, in una città brasiliana e poi chiamami.”

Ho aperto il libro e l’incipit mi ha conquistata.

Ho conosciuto Jack Kennedy nel novembre 1946. Eravamo entrambi eroi di guerra ed eravamo stati eletti da poco al Congresso. Una sera uscimmo con due ragazze, e per me fu decisamente una serata propizia. Sedussi una fanciulla che avrebbe accolto con indifferenza un diamante grosso come il Ritz.”

Mailer è diretto, duro, cinico e misogino. Una misoginia che in verità ben presto si estende ai due sessi diventando più una condanna alla società in toto. Nessuno ne esce bene: donne e uomini di tutti i livelli sociali arrivano a sputare sulla moralità, rivelandosi persone spregevoli, false e senza alcun principio.

L’autore racconta la storia di Stephen Rojack, un eroe di guerra, uno che “ce l’ha fatta”, uno di quelli che sembra incarnino alla perfezione il sogno americano. Un uomo che uccide la moglie in un momento di delirio alcolico per poi sprofondare nei bassifondi nordamericani caricandosi e caricandoci di ansia e di tensione.

La storia si svolge in uno scenario allucinato e allucinante di una New York crudele e piena di bugie: la menzogna è ovunque e la notte di Rojack sembra non finire mai, togliendo ogni speranza verso il futuro, in un mondo privo di giustizia e etica.

Mi alzai e uscii sperando di trovare un taxi. Ma non c’era nulla se non la sensazione del sonno disturbato e della gente che sussurra nei letti matrimoniali. La città era sveglia. C’ è una bestia in New York ma certe volte dorme. In altre notti, invece, la bestia di New York non dorme, e questa era una di quelle notti.”

Norman Mailer sembra dirci che quel sogno americano rapidamente e con una facilità mostruosa si trasforma in un incubo dal quale non si può far altro che scappare.

Author: Ilaria Bonfanti

"Dammi del caffè (molto) nero bollente, una zucca da mettere nel forno e una bic nera senza gel, senza cappuccio e senza troppi fronzoli e ti assicuro che siamo già sulla buona strada. Aggiungici i miei ventisette anni e una vita divisa tra Bergamo e Rio de Janeiro, vita che mi ha resa una polentona con il sorriso carioca. Vanno a completare il quadro un giradischi che non smette mai di suonare musica, quella stessa musica rubata ai vari mercatini di antiquariato e, una montagna di libri. Libri che stanno nella testa, nei ricordi, nelle intenzioni e in giro per tutta la casa. Colleziono Baroni rampanti nelle diverse lingue, adoro andare al mare in bicicletta, stare in silenzio in autunno e rubare l'uvetta dalle fette di panettone. Non sopporto le colazioni fatte di fretta, le persone arroganti e il mese di novembre. Questa sono io e, con un po' di fortuna, ci capiterà di scontrarci in una libreria in giro per il mondo."

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