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Nero Saturo

di Stefano Tesk Rosa

“Ti sei fatta fregare da uno scadente sabato notte. Inerme, hai fatto una fine stupida e brutale”. James Ellroy

Bianco e Nero.

Nero come la cronaca e bianco come il lenzuolo che la ricopre.

La città è uno sconfinato ring di cemento senza corde, sopra il quale resistere fino all’alba. I meno allenati gettano la spugna già a notte fonda: annegati negli alcolici, accoltellati da prostitute, crivellati da colpi oppure appesi per il collo a lampioni, scalzi e cianotici.

Il fascino e la violenza, nell’insensibilità alla luce rossa di camere oscure e motel ad ore, si mescolano agli agenti chimici in vaschette per lo sviluppo fotografico.

Nessun compromesso estetico o sfumatura di colore. I corpi delle vittime vengono ripescati da pinzette professionali e lasciati appesi a sgocciolare, fermati da mollette di legno.

Come dopo uno sparo in faccia di flash, il bianco saturo inizia a trasformarsi nei contorni macabri di fotografie di sconosciuti congelati nella loro ultima plastica resistenza alla morte.

Vite inermi nel loro perpetuo abbraccio con l’asfalto.

Baciati dalla violenza che li ha sorpresi, come l’aggressione nauseabonda del cloroformio prima dello stupro.

Cibo confezionato in abiti da alta sartoria per cannibali metropoli che non dormono.

Nessun futuro da incorniciare, solo fotografie tempestive di quello che un tempo era l’ineluttabilità del presente ed oggi un nostalgico ricordo del compianto Arthur “Weegee” Fellig.

Più veloce della polizia e meticolosa come un coroner, la sua pesante macchina fotografica ci spinge la testa sotto, tra le acque torbide della letteratura hard-boiled ed i corpi gonfi d’acqua del cinema noir.

La strada spogliata dal superfluo, ma (in)vestita di fatale fascino assassino, ci appare come la sosta intermedia tra la vita e l’obitorio.

Come scene di crimini reali da indagare ossessivamente all’infinito, la ricerca di prove non ci salverà dal loro estetico moto perpetuo e dannati, nei vicoli ciechi della nostra memoria, veniamo costretti a passeggiare a ritroso nell’oscurità del movente.

Lo scatto fotografico regala ai corpi quella dolcezza che presumibilmente non hanno mai conosciuto o voluto conoscere.

Individui strappati alla legalità già alla nascita ed allevati a suon di retate, ossa rotte e denti sputati sono ora animali notturni caduti nel tentativo feroce di scalare la catena alimentare della criminalità.

Morsicati e masticati da predatori più affamati, dormono inconsapevoli sopra il loro duro cuscino di sangue rappreso.

Non importa chi fossero. I loro corpi ci hanno già detto tutto.

Author: Stefano Tesk Rosa

“Adoro il Cinema, i Libri e l’Arte Contemporanea, soprattutto quando riescono a comunicare l’inesplicabile. Attratto dalla zona d’intersezione tra l’Arte ed il Crimine ed i processi mentali che l’alimentano, mi occupo di Graffiti-Writing e Street Art sia come artista che come critico, curando in maniera indipendente mostre a tema.“Adoro il Cinema, i Libri e l’Arte Contemporanea, soprattutto quando riescono a comunicare l’inesplicabile. Attratto dalla zona d’intersezione tra l’Arte ed il Crimine ed i processi mentali che l’alimentano, mi occupo di Graffiti-Writing e Street Art sia come artista che come critico, curando in maniera indipendente mostre a tema".

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1 Comment

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