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Bianco Sterile

di Stefano Tesk Rosa

Sfondo-Bianco

Il cursore palpita, abbandonato nell’angolo alto di una bianca, elettronica distesa artica.

Questo muro bianco offre resistenza a qualsiasi attacco. Una sterile assenza di possibilità attraverso la quale insinuarsi, quanto meno provarci.

Come l’ombra del pugile, ogni pausa è uno studio, ogni mossa, una speculare ed efficace controffensiva difesa.

Bianco Immobile.

Bianco Ermetico.

Bianco.

La maledizione del suo candore ha il gusto della malattia venerea e la sua bandiera è la resa incondizionata di tutte le rivoluzioni.

Con la sua tenuta stagna è impermeabile a qualsiasi gesto spontaneo o nota di colore.

Freddo distacco, il suo!

Odio questo non colore dalle scuole elementari. Un risentimento profondo che mi spinse a violare, nei gabinetti della scuola, la sua nivea superficie a rivestimento, con qualsiasi fluido corporeo a mia disposizione, prima ancora di immaginare che poi l’avrei sfregiato con le matite colorate, i pennarelli indelebili e la vernice spray.

Bianco Premonizione.

Bianco su Bianco.

Bianco.

La sua tenacia è quella tipica del perbenismo mascherato. La sua forza è la paura che sconfina nella reticenza al cambiamento.

Come un cancro in metastasi, dal cuore urbano della città vecchia, si spinge fino alle architetture periferiche, seminando sbadigli di scatole bianche ed alcolismo cronico.

Ho conosciuto imbianchini barattare il loro lavoro con casse di vino.

Bianco Cirrosi.

Bianco Problemi.

Bianco.

Come gli assegni, le notti e le pagine.

In antitesi alla gioia, scolora gli schermi di cinematografi abbandonati e distrae l’artista già dalla prima pennellata.

I Macellai e gli Infermieri ne vestono la sua muta divisa, mentre i manicomi si arredano, del suo sordo imbottito acromatismo.

Presuntuoso incarna l’intero spettro elettromagnetico dei colori, ma ne respinge il calore.

Bianco Indifferente.

Bianco Altrove.

Bianco.

Il suo vuoto di Parole e di Musica è un ovattato viaggio spaziale nel cuore del Nulla e la sua assenza dinamica è una replica continua a velocità costante.

La sua virginale ricostruzione è senza fine; spossante è la sua metodica misura, tipica degli spazi tra le righe.

Bianco Sterile.

Bianco Sovrascritto.

Bianco.

Questo è il mio anatema; la mia maledizione affinché il tasto backspace muoia per sempre. Assieme alla neve finta, gli abiti talari, le corsie degli ospedali e le pellicce di ermellino.

Bianco Avvisato.

Bianco Ferito.

Bianco.

Author: Stefano Tesk Rosa

“Adoro il Cinema, i Libri e l’Arte Contemporanea, soprattutto quando riescono a comunicare l’inesplicabile. Attratto dalla zona d’intersezione tra l’Arte ed il Crimine ed i processi mentali che l’alimentano, mi occupo di Graffiti-Writing e Street Art sia come artista che come critico, curando in maniera indipendente mostre a tema.“Adoro il Cinema, i Libri e l’Arte Contemporanea, soprattutto quando riescono a comunicare l’inesplicabile. Attratto dalla zona d’intersezione tra l’Arte ed il Crimine ed i processi mentali che l’alimentano, mi occupo di Graffiti-Writing e Street Art sia come artista che come critico, curando in maniera indipendente mostre a tema".

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