invia il tuo racconto inedito

Apocalypse Wow!

di Stefano Tesk Rosa

artwork_images_424046260_773219_jakeanddinos-chapman

I fratelli Chapman, Jake (1966) e Dinos (1962), appartengono alla generazione di artisti inglesi lanciata a livello planetario con la celebre mostra SENSATION del 1997 alla Royal Academy of Art e che raggruppava parte della collezione privata del pubblicitario Charles Saatchi.

Quest’ultimo capì prima di altri, addetti ai lavori, che ormai lo shock doveva far parte dei materiali artistici a disposizione degli artisti per creare, distruggere e resuscitare la stessa controversia che le loro immagini suscitavano.

 Il disgusto divenne così il propellente necessario a contrastare la pesante gravità di quelle convinzioni calcificate nella critica dell’arte e che si distrussero giusto un attimo prima della grande deflagrazione estetica.

Il sistema dell’arte, suturate le ferite, non può che esporle ad un prezzo maggiorato dal successo di questi irriverenti artisti.

L’artefatto cammino che i Chapman Bros lastricano porta lo spettatore sul baratro dell’inquietudine, tra sudori freddi ed ansie primordiali. Alzato il sipario la scena è raccapricciante, inconsueta ed indigesta come lo sperma di un estorto fellatio.

Il male simbolicamente rappresentato in tutte le sue innumerevoli ed infinite declinazioni è il leitmotiv di una sinfonia per occhi spalancati. 

Impossibili da chiudere, perché le palpebre degli spettatori stanno già al collo dei fratelli artisti, cucite in una morbida collana ancora calda.

Mutilazioni, nazismo, stupri, zoofilia e putrefazione sono solo codificati lemmi di un vocabolario morale che è già bruciato nella feroce anarchia del caos.

Il giudizio non è universale, ma semplicemente sospeso in diorami distopici che misurano la profondità dell’Abisso e nei quali i simboli religiosi, commerciali, politici e sociali vengono torturati all’infinito.

Illuminismo, Darwinismo e Cristianesimo, sotto la lente dei fratelli inglesi, sembrano mode passeggere mentre la sopravvivenza della specie non è mai stata una semplice opzione.

Nelle loro opere si crea una visione dell’universo come un vuoto morale e spirituale irredimibile, un mondo in cui il male non è un’alternativa al bene, perché il concetto di bene non esiste. La loro arte è viscerale, “ironica” ed assolutamente priva di qualsiasi sottotesto psicologico o complesso emotivo.

La loro ripetizione affina sempre più l’idea originale di una solforica pioggia apocalittica. Aprire l’ombrello non ci salverà!

Author: Stefano Tesk Rosa

“Adoro il Cinema, i Libri e l’Arte Contemporanea, soprattutto quando riescono a comunicare l’inesplicabile. Attratto dalla zona d’intersezione tra l’Arte ed il Crimine ed i processi mentali che l’alimentano, mi occupo di Graffiti-Writing e Street Art sia come artista che come critico, curando in maniera indipendente mostre a tema.“Adoro il Cinema, i Libri e l’Arte Contemporanea, soprattutto quando riescono a comunicare l’inesplicabile. Attratto dalla zona d’intersezione tra l’Arte ed il Crimine ed i processi mentali che l’alimentano, mi occupo di Graffiti-Writing e Street Art sia come artista che come critico, curando in maniera indipendente mostre a tema".

Share This Post On
  • Google

Scrivi un Commento!

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: