L’Apparizione
Erano le tre del mattino. Le case buie e silienti. Da un piccola finestra, al secondo piano di una villetta, sola faceva capolino la luce. All’interno di quella stanza uno sceneggiatore, accompagnato nella sua solitudine, dal rumore della matita strisciata sulla carta. Poi un cigolio. Sulla sedia vuota, dalla parte opposta del tavolo, poco a poco si materializzò un corpo umano; uno strano personaggio che nulla aveva a che fare con un fantasma. Le mani rugose, con le vene ben marcate… tutte cose di questo mondo.
“Sono sulla terra, suppongo”, disse quell’uomo apparso all’improvviso, il cui sguardo profondo pareva quello di colui che, avendo viaggiato a lungo, aveva compreso tutto.
“Chi sei?”
“Io sono l’eternauta”.
Invasione
Siete nella vostra casa con gli amici di sempre, giocando a carte e bevendo vino, quando, all’improvviso, dei piccoli fiocchi di neve iniziano a cadere dal cielo. Non è stagione e il riflesso azzurro, che trasluce dalla finestra, colora la vostra crescente inquietudine. Correte alla finestra e pochi istanti prima di aprirla scoprite un passante accasciarsi al suolo; una vicina, pochi istanti prima che possiate agitare le braccia per attirare la sua attenzione, si sporge per guardare… morendo.
La neve uccide. Le comunicazioni sono fuori servizio. La radio è silente. Pensate subito a vostra moglie, a vostra figlia. Correte da loro, le abbracciate, le rassicurate e dite loro che “andrà tutto bene”. Iniziate a fare l’inventario del cibo e dell’acqua, preparandovi al peggio, mentre uno dei vostri migliori amici, che fortunatamente è un lucido ingegniere, inizia a modificare delle mute da sub, per poter uscire. Dovete controllare la situazione, raccogliere altro cibo, armi e munizioni perché (in una parte del vostro cuore lo sapete, anche se non volete crederci) qualsiasi cosa stia accadendo là fuori, quando il caos e la morte annullano le consuetudini di un consesso civile, il primo nemico da cui guardarvi le spalle è il vostro simile.
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Le uscite si sono fatte frequenti, così come i momenti in cui avete pensato che sarebbe stato il vostro Momento. Il nemico è giunto dal cielo da un recondito angolo dell’universo. Non sapete chi siano, li chiamano i “Loro” – così vi ha detto un essere dalle cento dita poco prima di morire, liberato dal morso della schiavitù, mentre spirava, cantando una nenia del suo popolo – ma sapete che sono potenti, tecnologicamente avanzati, spietati; sapete che riescono a trasformare i vostri concittadini in automi, che possono attaccare con orde di insetti meccanici, con i Gurpo (animali giganteschi simili a dinosauri rapiti e assoggettati in altri pianeti), e avete già provato sulla vostra mente l’effetto delle più orrende allucinazioni.
Ciò nonostante siete ancora disposti a tutto. E quand’anche Buenos Aires cessasse di esistere, sareste ancora pronti alla tortura, alla morte, o a perdervi tra le pieghe dimensionali dello spazio-tempo, pur di lottare per la vostra famiglia e per la libertà del vostro paese.
Il Fumetto come arma
Pubblicato per la prima volta in Argentina il 4 settembre del 1957 sul periodico Hora Cero Semanal, a due anni dalla deposizione di Peròn, in un clima di violenta instabilità politica, L’Eternauta (di Francisco Solano Lòpez ed Héctor German Oesterheld) non si limita ad interiorizzare alcuni topoi della Fantascienza letteraria; piuttosto si pone il fine di avvertire, ammonire e contestare la sua contemporaneità.
L’invasione si fa metafora del colpo di stato, dove le armate vengono formate da esseri privi di individualità, manovrati a distanza, con finalità occulte. Il nemico può essere ovunque (il vicino di casa sottoposto al lavaggio del cervello o al più banale ricatto) e l’inquietante clima di incertezza vissuto dai protagonisti nelle vignette, sempre caratterizzate da pesanti contrasti bianco nero e da un attenzione maiacale per gli sguardi (occhi sbarrati, occhi sconcertati, occhi sorpresi, terrorizzati), rimanda con facilità alla tensione psicologica di chi non ha più un punto di riferimento chiaro, e vede il suo mondo mutare violentemente di mese in mese.
La parilisi, le allucinazioni, la schiavitù, così come l’ambientazione di alcune scene drammatiche in alcuni luoghi simbolo delle disgrazie argentine (lo Stadio River Plate, La Casa Rosada), fanno dell’Eternauta un preconizzatore prima e un contestatore poi, delle atrocità dei governi militari e della dittatura del generale Videla.
Più in generale, L’Eternauta dimostra come un fumetto possa testimoniare e veicolare valori forti, contestare lo status quo per poi trascendere il contesto nel quale si è formato, lanciando moniti universali, che grazie all’immediatezza del disegno e del dialogo scritto, divengono facilmente decifrabili e alla portata di tutti.
Ne è testimonianza la storia di vita di Héctor Germàn Oesterheld, padre de l’Eternauta, che comprendendo sempre più lucidamente la forza contestatrice della sua narrazione, ne riscrisse la sceneggiatura dodici anni dopo, nel 1969, rafforzando i riferimenti politici e inserendosi lui stesso come narratore delle vicende (lo sceneggiatore Germàn, suo secondo nome).
Per la sua militanza politica nei Monteneros, nonché per i messaggi rivoluzionari incarnati da L’Eternauta, sparì a La Plata il 21 aprile 1977, aggiungendosi (insieme a moglie e figlie) alla schiera dei Desaparecidos.
Approfondite
Le righe precedenti, lontane da ambizioni esaustive, sono più che altro un invito alla lettura. Potete acquistare l’Eternauta nella sua ultima edizione italiana dalla casa editrice 001. Nella prefazione all’opera troverete molti approfondimenti e commenti colti.
Se, come è successo al sottoscritto, verrete conquistati dalla lettura di questo fumetto, che davvero è un momento alla fantascienza e alla libertà, on line troverete decine di contributi interessanti, più o meno professionali, testimonianza di un’opera che ha già superato la prova del tempo e dei limiti geografici.
PS: un grazie a Lorenzo Gelmi per avermi prestato i tre tomi della Eura Editoriale (1997).