Addormentarsi sulla sedia in Bianco e Nero, catarsi dall’alto di mattoncini del piccolo vivere disseminato accalcato, movimenti in cali improvvisi di mutismo, degenerazione di tessuti orlati e cani addobbati, l’Occhio-Documento in spostamento_traslazione – sono le barche a muoversi o la boa a farlo – mentre le barche rimangono immobili nella loro mobilità passiva e telecomandata quanto un meccanismo che porta le marionette-schermo dalla culla alla tomba senza colpo ferire?
Spiagge di burattini defecati tra le tende del cielo ma è solo scia nell’acqua, in sottofondo, agitarsi sul palco nell’olocaustico annaspare agitando le braccia coinvolgendo/si stravolgendos/si, ahimé, umana condizione, fotografia che rimane senza sog.getti ma solo sfondo, teatrino da circo dopo un assassinio di immagini a contrasto dove a uno a uno gli attori escono da un immaginario palcoscenico e noi a dire “Eccolo!” – “No, è già morto…”- “No, Ecco questo invece!” Vivi scostanti e morti ambulanti scorrono sul letto dello stesso fiume mescolandosi in quell’agglomerato suburbano che senza peso specifico si appropria di quello che non è che l’interpretazione della realtà: Il nostro occhio bestiale.
E allora via di collo pieno implorano i fermo-immagine, monarchie sovraimpresse in portiere di latta da mensa, ammaccati come argenteria folle, ticchettii della pioggia sulla copertura incrinata di un crollo, e che le macerie si mescolino ed evaporino e se nessuno può più vivere allora nessuno può più morire, materia-frammento – ed è sgomento.
A propos de Nice – Jean Vigo from lesfilmsdesaintmerri on Vimeo.
Jean Vigo, regista e artista francese, nasce e muore a Parigi dopo 29 anni feroci e maledetti.
Realizza À propos de Nice nel 1930.
Secondo Vigo vuole mostrare “quanto siano diffuse quelle volgari voluttà poste sotto il segno del grottesco, della carne e della morte e che costituiscono gli estremi sussulti di una società che rinnega sé stessa fino a provocare in te la nausea e la voglia di una soluzione rivoluzionaria”.