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Abbandono al paesaggio ipertecnologico, innesto di automatismi, illuminazione artificiale, solitudine, luce astronomica che bastarda calcia il cielo, tutto questo è l’universo polimorfico di Xiao Yang.

La notte è la dimensione prediletta, un groviglio di anime come finestre illuminate che forano i palazzi, come occhi a LED che pattugliano la superficie urbana, immobili, anodizzati.

La città è una tomba verticale di molteplicità dove il divaricarsi del cielo dentro il quale si innestano metallo e cemento è un remix di impotenza nell’occhio dello spettatore.

Fotografo di Pechino, Xiao Yang manipola l’immagine con l’esposizione multipla, e attraverso l’uso del mezzo e del suo linguaggio sfonda la parete per esibirne l’abbandono.

Il suo gergo visionario possiede una profondità silenziosa, sulla quale si colloca uno strappo di paesaggio meccanizzato truccato in poesia.

Non c’è aderenza alla realtà bensì un caos piegato al racconto interiore di un isolamento livido.

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Author: William Dollace

William Dollace nasce nel 1979. Collabora quale redattore con la corrente degli “Alieni Metropolitani” e UZAK, rivista trimestrale di cinematografia. Collabora quale Business Writer per BalenaLab e ha collaborato con Archivio Kubrick. Nel 2010 ha pubblicato "Delirio Cinefilo" (358 pag.) per Casini Editore - Roma, recensito da Tommaso Pincio su Rolling Stone. La rivista Carmilla On Line ha pubblicato alcuni suoi pezzi con un'introduzione di Giuseppe Genna.

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