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Storia di uno zero

Racconto breve di Giulia Costi

 

Non ho sogni né desideri perché necessitano di troppo fiato.

Sono malata di una pigrizia incurabile, che è anche il miglior dono che la Natura potesse concedermi.

A chi me lo chiede rispondo che non aspiro a nulla, ma quando mi ritrovo da sola, nel buio dei miei occhi, mi galleggia davanti la tonda figura perlacea alla quale voglio assomigliare. Dentro di me so di non aver altro destino al di fuori di quello, eppure mi aggrappo, con sempre minor forza, alla roccia friabile sulla cui sommità splende il vero sole. Mi arrampico ansimando, la polvere mi finisce in bocca, mentre altra mi si appiccica al sudore della fronte. Poi, ad un certo punto, mi fermo: capisco che tutto quello sforzo non mi condurrà a nulla e che, forse, non è nemmeno la cosa giusta per me. Tutt’attorno resti, i resti di quelli che non ce l’hanno fatta, che sono caduti, o si sono lasciati cadere, nel burrone. Quando questo accade, quando mi guardo dall’alto come una sorta di aquila slegata dalla Terra, rilasso i muscoli, pian piano allento la presa e mentre le dita si staccano dalla roccia sul mio viso si increspa un sorriso. Scivolo verso il basso, non senza paura, lo confesso. Atterro.

Viva.

Cosa c’è di peggio? Rimango a fissare il cielo con gli occhi sbarrati, mentre le nuvole passano sulle mie pupille senza lasciar traccia. Ho fallito per l’ennesima volta. Sono troppo debole per rialzarmi e troppo debole per morire.

Mi sanguina il cuore.

Sopra di me, il sole continua a splendere sulla sommità di una montagna, che non è mia, e mai lo sarà.

Sotto di me, la mia vera casa, il luogo a cui davvero appartengo, la placida valle scevra di gioia, ma anche di dolore. La tranquilla valle dei tondi, perlacei zero.

Giulia Costi
[email protected]

Author: Giulia Costi

Ci sono domande a cui non riesco a dar risposta e pensieri che mi scavano un buco nel petto. Leggere e scrivere sono la mia medicina, il mio oppio, il filo da sutura che tiene insieme i pezzi del mio io.

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5 Comments

  1. Questo è semplicemente il racconto più bello del sito :) Complimenti all’autrice !

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    • molto immaginifico, e ne amo la brevità.

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  2. Sapiente e sincero. Feroce ed essenziale. Ma l’autrice non sa che la montagna le appartiene per destino.

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  3. bellissimo racconto,mi sono emozionata davvero.

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  4. Grazie, mi fa molto piacere!

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