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Recensione di Marco La Terra

Considerato da molti il miglior romanzo di Ballard, “Foresta di Cristallo”, edito in Italia da Feltrinelli, rappresenta l’ultimo atto di una tetralogia di genere catastrofico inaugurata con “Vento dal nulla” (The Wind From Nowhere, 1962), proseguita con “Il mondo sommerso” (The Drowned World), Terra bruciata (The Burning World) e, appunto, “Foresta di cristallo” (The Crystal World). La peculiarità di questi quattro romanzi è quella di essere basati sui quattro elementi aristotelici aria, acqua, terra e fuoco, con l’aggiunta del fattore – tempo, dominante in Foresta di cristallo.
Il protagonista di quest’opera surreale, il dottor Sanders, si reca in Africa Centrale alla ricerca di due amici scomparsi, Suzanne e Max Clair. Una volta arrivato a Port Matarre (Camerun) non trova un mondo ordinario, ma un ambiente surreale permeato da uno strano fenomeno che ha il potere di intrappolare piante, animali, oggetti e persone in cristalli, privandoli della dimensione temporale. In particolare, a causa di una crepa nel tessuto del tempo e di una saturazione di materia, le foglie brillano come gemme, i coccodrilli navigano in solidi ruscelli protetti da una seconda corazza, a certe condizioni gli uomini si trasformano in statue di ghiaccio, incrostate di gemme brillanti e fuse con il terreno circostante.
I protagonisti del romanzo, Sanders e gli altri principali protagonisti, vivono una situazione di profonda sofferenza psicologica generata dalle proprie esperienze passate: questa difficoltà, unita agli inevitabili tormenti irrisolti, si sviluppa di pari passo allo sbigottimento provato innanzi alla forza misteriosa che congela il mondo intorno a loro.
La catastrofe esteriore di cui gli stessi sono testimoni comporta dunque una metamorfosi interiore e psichica: qualcuno si rassegna, abbandonandosi alle proprie debolezze mentre qualcun altro, al contrario, decide di lottare e non arrendersi.
Del resto, non necessariamente la fine di un mondo mortale segna la fine del genere umano e, al contrario, con sacrificio e abnegazione è possibile voltare pagina, ripartire da capo ed erigere un nuovo mondo intriso di quei valori che la precedente umanità sembra aver smarrito.
Utopia o speranza, saranno i posteri a testimoniarlo.

Marco La Terra
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