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Little Kong

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Racconto Scritto e Proposto da Alfredo perna

 

All’apice di una crisi d’astinenza, Little Kong, la scimmia sulla schiena di Ernesto C., invia quattro lettere ad altrettante persone che in un modo o nell’altro sono legate alla melodrammatica condizione in cui vessa l’incallito eroinomane. Qui di seguito sono pubblicate integralmente.

Lettera n. 1

Egr. Sig.

Gaetano Spataro

Vicolo Donnaregina, 22

80138 Napoli

Egregio Sig. Spataro,

Lei non mi conosce, ma la seguente lettera ci riguarda. Per tale motivo Le chiedo il favore di prestarmi un po’ di attenzione a quanto Le comunicherò. Di recente ho scritto quattro lettere indirizzandole ad altrettante persone per tentare di spiegare la mia posizione. Questa è quella indirizzata a lei:

Il mio nome è Little Kong. È un nome alquanto bizzarro, non trova? Ma serve a rendere l’idea di chi sono. Non esisto e nessuno è mai riuscito a vedermi, ma vengo partorito ogni volta che Ernesto comincia a provare forti dolori ai muscoli e alle ossa. Non ha capito? Sono la scimmia che un tossico si porta sulla schiena quando cade in crisi d’astinenza.

Ho passato diversi giorni a gridare senza nemmeno sapere perché stessi gridando. Il dolore fisico gioca – ahimè – brutti scherzi, caro Signore. Il mio posto non è questo: alcune delle mie simili si divertono un mondo a scorrazzare sui rami degli alberi, a farsi scorpacciate di arachidi o a giocare brutti tiri ai turisti di Gibilterra e non metabolizzano certo il dolore fisico degli altri.

Comunque, quando posso, anch’io mi cibo di noccioline americane. Sono davvero buone.

Vengo al dunque: se Lei, da persona cortese, quale sono sicuro che sia, sarà così gentile da fare ancora credito al mio amico Ernesto C., lui s’impegna sin da ora a farle da messaggero dai quartieri di Napoli Est a tutti i Paesi Vesuviani.

Cinque miseri grammi per un carico di droga. Non è uno scambio conveniente? Se potesse vedere il mio amico mentre si produce in questo stomachevole Ballo di San Vito, sono sicuro che acconsentirebbe senza pensarci due volte!

Cosa Le costa, del resto?

Signor Spataro, la ringrazio della sua attenzione.

Little Kong

Villa Comunale di Napoli

Via Caracciolo, snc

80122 Napoli

Lettera n. 2

Spett.le

Farmacia Bellomunno

Alla c. a. del Dott. Valerio Punzo

Via Chiaia, 133

80121 Napoli

Gentile Dott. Punzo,

Sicuramente, mentre le sto scrivendo, sarà impegnato a fare cose molto importanti, quindi vengo subito al nocciolo della questione.

Mi presento. Mi chiamo Little Kong e attualmente abito sulla schiena del sig. Ernesto C. che Lei sicuramente conoscerà meglio col soprannome di “Trainspotting”.

Da più di una settimana attendiamo l’adempimento del suo debito. Le cinque siringhe che mi ha passato sotto banco (di cui una era persino difettosa) in cambio di quelle due palline di marijuana si sono rilevate un acconto troppo misero. Aveva promesso di pagarmi dopo due giorni il doppio della cifra. Mi chiedo ancora dove siano i suoi soldi! Per colpa di questo Suo grave ritardo il mio amico Ernesto è disteso sulla panchina della Villa Comunale, in preda a una terribile sensazione di freddo. Mi dà sui nervi la gente che gli passa dinanzi e lo fissa come se dovesse morire da un momento all’altro!

Voglio scendere da qui! Voglio scendere al più presto, mi ha inteso?

E sappia che se sta pensando di fregarmi si sbaglia di grosso! Sono amico di una marea di tossici e posso mandarli in qualunque momento a minacciarLa con siringhe sporche di sangue infetto.

Lei è un dottore, e saprà bene cosa significa questo!

Ora può anche ritornare a fare le cose importanti di cui si stava occupando, ma attendo al più presto Sue notizie.

Little Kong

Villa Comunale di Napoli

Via Caracciolo, snc

80122 Napoli

Lettera n. 3

Centro di Disintossicazione

L’Albatross

Alla c. a. del Suo Direttore

Corso Galileo Galilei, 2

81025 Marcianise (CE)

Gentile Dott. Zappalà,

Sono un ex degente della Sua Clinica che Le scrive sotto le mentite spoglie di una scimmia. È un piccolo macaco chiamato Little Kong. Ecco cosa le scrive:

All’inizio Ernesto nemmeno s’accorge che la crisi incomincia, però la immagina perché è ansioso, teso, irritabile. Il naso gli cola, le pupille si dilatano, i brividi e la pelle d’oca a tratti: sono tutti campanelli d’allarme.

Significa che se non puoi spararti al più presto un’altra dose sei fottuto, amico.

Le piace la musica, Caro Direttore? Probabilmente sì. Ecco, per capire cosa io intendo per crisi d’astinenza, dovrebbe ascoltare il primo album dei Black Sabbath. Il primo pezzo rappresenta una sinistra triade. Diabolus in musica. Nel Medioevo fu proibita perché si credeva che potesse evocare il Diavolo.

È a questo punto che entro in gioco io. La scimmia.

Il mio battesimo avviene con un grido profondo, un “AHHHHHH!” arrabbiato, confuso: è lo sdegno allo stato puro. Metabolizzo la sofferenza delle ossa, la prostrazione dei muscoli. La scimmia è il Diavolo.

L’astinenza è un macigno: mi rotolo imperterrito dalla punta del cervello fino all’estremità dei talloni, mi rotolo all’indentro del corpo e all’infuori.

Il riff principale, la triade del Diavolo: lo ascolti bene, Dottore.

Sì, la scimmia è una brutta influenza: la notte non chiude occhio e continua a rotolarsi sulla schiena di Ernesto fino a indurlo a vomitare. La scimmia è la fame, la scimmia è il tempio della depressione. Ernesto diventa schiavo di scosse muscolari che lo fanno repentinamente scalciare. He’s kicking the habitat.

La scimmia è l’agitazione, la crisi allo stato puro: lei è il fabbricante di tutti i pensieri più neri. Come dicevano i suoi assistenti per aiutare Ernesto a disintossicarsi? Ah sì: “Un buco ti tirerà fuori dalla merda, ma tu sei più forte del buco!”.

Stronzate! Il ragazzo è punto e a capo!

Il basso sincopato del pezzo. Eh, sì, adesso sì che mi ha davvero capito, Caro Dottore. Diavolo, come vorrei che vedesse il Suo ex degente mentre si rotola ai piedi della panchina.

È uno spettacolo disgustoso!

È stato molto gentile nel leggere questa lettera, La ringrazio. Se posso darLe un consiglio, cambi al più presto lavoro.

Little Kong

Villa Comunale di Napoli

Via Caracciolo, snc

80122 Napoli

Lettera n. 4

Comune di Napoli

Nella persona del suo Sindaco

Piazza Matteotti n. 1

80132 Napoli

Ill.mo Sindaco,

Immagino che come primo cittadino avrà un mucchio di lavoro da sbrigare, per questo vengo subito al sodo.

Forse non avrebbe mai immaginato di ricevere un giorno una lettera da una scimmia immaginaria che vive in simbiosi con un eroinomane di nome Ernesto C.

Ecco il messaggio della scimmia immaginaria:

C’è una zona d’ombra all’interno di ognuno di noi. È uno spazio nero e sconfinato dove posso correre e divertirmi quanto mi pare. Nessuno, a parte me, è stato ancora in grado di scoprire esattamente dove si trova.

Anche se sono solo un macaco ho un’immaginazione straordinaria.

In questo spazio cupo sono in grado di crearmi quando voglio foreste sconfinate, alberi secolari dalle chiome così folte da sembrare azzurre, migliaia e migliaia di liane su cui arrampicarmi senza sosta da mattina a sera e quando poi sono stanco mi immagino un bel giaciglio su cui addormentarmi.

Nell’infinito spazio nero non domina nessuna guerra, ma la pace dei sensi. Ma ogni volta che inizia una crisi vengo spinto fuori dalla foresta e tutto scompare…

Ma sto forse dilungandomi senza mettere a fuoco il fulcro della questione: ho immaginazione da vendere, gliel’ho detto.

Giusto qualche giorno fa, in Via Caracciolo, sul lungomare, mentre Lei era sicuramente impegnato a vergare documenti importanti, un gruppo di ragazzi si è messo a prendere in giro Ernesto: la sua faccia gialla, il modo sinistro di camminare, le braccia magre ricche di buchi, gli abiti lerci che gli scivolavano di dosso. Uno ha pure lanciato un grosso sasso che per poco non mi beccava in un occhio!

Non mi va più di salire sulla sua schiena ogni volta che sta male. Difendo col pugnale tra i denti la mia sovranità nella zona d’ombra: ho pensato e meditato a lungo e alla fine ho trovato una soluzione.

Lei ha mai sentito parlare dei Needle Parks? Quei parchi svizzeri in cui ognuno può andare liberamente a drogarsi? Ebbene, se disponesse di crearne uno anche per la nostra città, credo che Ernesto avrebbe finalmente il suo spazio nero e sconfinato dove poter divertirsi quanto gli pare: l’eroina è l’unica sua libertà!

Caro Sindaco ci pensi e faccia in modo che ogni tossico di questa città possa continuare a divertirsi!

Signor Sindaco, la ringrazio infinitamente per l’attenzione prestatami.

Little Kong

Villa Comunale di Napoli

Via Caracciolo, snc

80122 Napoli

Nessuno è stato in grado di stabilire quale sia stata la sorte toccata al sig. Ernesto C. dopo l’invio delle quattro lettere. La panchina da lui solitamente occupata nella Villa Comunale adesso è vuota, sulle assi in ferro battuto c’è solamente un mucchio di foglie gialle e secche, per terra qualche barattolo di Coca Cola ammaccato, numerosi escrementi di uccelli e uno stormo di colombi che beccano avidamente noccioline americane fuoriuscite da un unto pacchetto di plastica.

Alfredo Perna

Author: Alieni Metropolitani

Gli Alieni Metropolitani non cercano soluzioni. A volte ne trovano… é irrilevante. Appartengono alla Società e con sguardo consapevole ne colgono l’inconsistenza. Non sono accomunati da ideologia, religione o stile di vita ma da una medesima percezione del mondo. Accettano i riti della vita, riuscendone a provare imbarazzo. Scrivere! Una reazione creativa alla sterile inconsistenza del mondo.

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