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Farewell

Racconto breve di Ilaria Bonfanti

Alicia Ross "Untitled"

17 anni. Così donna in un corpo da bambina.

Poco seno e una pelle di velluto.

Così abituata a fare l’amore da credere che non possa esistere altro.

Fare l’amore la faceva sentire importante; quella sensazione di potere portata all’estremo.

Deliri di onnipotenza in ognuna delle sue carezze.

A Lei piaceva che Lui la picchiasse, dietro quegli strati infiniti di ferite morali che solo lui era in grado di riaprire così bene.

A Lei piaceva tirare la corda fino al momento prima che si spezzasse, fino a sentire il desiderio di Lui rimbombare in tutta la stanza.

A Lei piaceva alzarsi e andare via quando Lui le implorava di restare, in quel dopo così intimo da non consentirle di alzare le sue difese.

Unghie che segnano sentieri di carne per arginare emozioni che non possono straripare.

Non che non le piacesse dormirci insieme, ma adorava l’odore del vuoto dentro di Lui quando Lei si lasciava la porta alle spalle.

Lei sentiva il bisogno di fare l’amore con lui ogni secondo, ogni attimo passato a incrociare il suo sguardo.

Ci sono giorni più difficili di altri, giorni spesi a sconfiggere alibi come mostri marini; giorni in cui è limpido il sentiero del dolore a cui si sta andando incontro.

Lei era consapevole che l’avrebbe perso, così come sapeva che era l’unico modo per tenerlo dentro di sé.

Incredibile quanto ci si affezioni ad una malattia.

Inaspettato quanto il dolore tenga uniti come calamite.

Lei sapeva che sarebbe stata una vita d’inferno. Lei sapeva che l’inferno non è per tutti ma solo per chi si vuole male davvero.

Lei sapeva che non avrebbe funzionato, eppure non riusciva a non fare l’amore con questa consapevolezza.

Lei era senza rimpianti; Lui conservava i rimorsi giusto il tempo di risvegliarsi sudato nelle notti senza di Lei.

Lei sapeva che l’avrebbe tradito; Lui sapeva che non l’avrebbe amata per sempre.

Lei era senza scadenze: non conosceva la fine di una storia perché ne impediva ogni inizio.

Lei non lasciava spazzolini, vestiti, sentimenti.

Lei passava di lì senza fermarsi.

Lui lo sapeva, fingeva spavento in quegli occhi di bugia.

Lui la guardava dormire: quel respiro affannoso non si sarebbe mai placato.

Lei sapeva che a quello che dice un uomo subito dopo che ha fatto l’amore non bisogna mai credere; ma il loro era un amplesso continuo. Anche il migliore dei corazzati può distrarsi in una domenica di sole.

Lui un giorno chiese a Lei a cosa stesse pensando; ma i pensieri sono tanti e le parole troppo poche.

Lei quel giorno disse: “a niente”, perché i sentimenti fan più paura delle omissioni.

Lei un giorno chiese a Lui a cosa stesse pensando;

ma nella vita ti insegnano a vestirti, non a spogliarti.

Lui quel giorno disse “a niente”, perché le emozioni son pacchetti regalo che è meglio non scartare.

Nessuno ti insegna a dire Addio

 

C’è sempre un Lui che ti rovina la vita.

C’è sempre una Lei che ti toglie il fiato quando la rivedi da lontano.

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Author: Ilaria Bonfanti

"Dammi del caffè (molto) nero bollente, una zucca da mettere nel forno e una bic nera senza gel, senza cappuccio e senza troppi fronzoli e ti assicuro che siamo già sulla buona strada. Aggiungici i miei ventisette anni e una vita divisa tra Bergamo e Rio de Janeiro, vita che mi ha resa una polentona con il sorriso carioca. Vanno a completare il quadro un giradischi che non smette mai di suonare musica, quella stessa musica rubata ai vari mercatini di antiquariato e, una montagna di libri. Libri che stanno nella testa, nei ricordi, nelle intenzioni e in giro per tutta la casa. Colleziono Baroni rampanti nelle diverse lingue, adoro andare al mare in bicicletta, stare in silenzio in autunno e rubare l'uvetta dalle fette di panettone. Non sopporto le colazioni fatte di fretta, le persone arroganti e il mese di novembre. Questa sono io e, con un po' di fortuna, ci capiterà di scontrarci in una libreria in giro per il mondo."

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