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Dichiarazione d’Amore

Racconto breve di Raffaella Foresti

Chissà quante ne avrai ricevute.

Ma io ho bisogno di dirtelo, e tu mi devi ascoltare.

Amicizia… amore… chi può dirlo? Noi due lo sappiamo che qualcosa di diverso, tra di noi, c’è sempre stato.

Quando entri nella mia vita porti profumi, petali, soffi di vento fresco, acqua azzurra di mare. Quando te ne vai, tutto sembra sparire. Colore via, aria via. Vita. Via.

Tu mi completi.

Attraverso di te io vivo. Non posso più negarlo e non mi importa. Il perché… beh… credo che tu già lo sappia.

Ti ho mai parlato di quando ero bambina? Mi piaceva raccogliere fiori, giocare a tennis contro il muro della stanza, studiare la riproduzione dei pesci rossi.

Tu che facevi, prima di conoscermi? E dove ti trovavi, prima di diventare quello che ora sei?

Io avevo tante teorie, prima di incontrarti. Delle teorie sulla vita, sulla storia. Sull’amore, anche. Ma tu, con il tuo semplice esserci, hai mandato in frantumi tutte le mie convinzioni.

Riesci sempre a sorprendermi. Che aspetto avrà? Cosa mi dirà oggi? mi chiedo prima di incontrarti.

E poi mi fai ridere… come quando ti sei vestito da tacchino per il Thanksgiving Day! E non dimentichi mai un compleanno, una ricorrenza. Ti sei persino ricordato di omaggiare Jules Verne, il mio scrittore preferito!

Quante cose hai visto, in giro per il mondo. Le città, i deserti, e le feste tra la gente. Tu conosci tutto. Per questo sei il mio modello, la mia ambizione. Solo questo poteva essere l’amore per una come me: inseguire l’irraggiungibile e servirlo in eterno.

Ricordi la festa delle lanterne, un anno fa? Mi hai portato sulle rive del Chao Phraya e abbiamo visto tutte quelle luci librarsi nel cielo notturno, come sogni immanenti destinati all’infinito. Forse è stato in quel momento che ho capito ciò che eri diventato per me. Ciò che sei sempre stato, in realtà.

E non posso quasi credere che la tua semplicità sia reale. Non hai bisogno di metterti in mostra, tu, di far vedere agli altri quanto sei ricco di bellezza. Perché lo sei veramente, e tutti lo possono vedere.

Delle tue favole non posso più fare a meno. Nella difficoltà mi mostri la via. Ogni dubbio diventa una possibilità di conoscenza. Per questo, con te, non ho mai paura.

Ci sono stati altri, nella mia vita, e ci sono ancora. Ed è ovvio che tu non ne sia geloso perché lo sai bene che con te è diverso. Agli altri devo dire tutto, dalla prima all’ultima lettera. Con te, invece, l’intesa arriva alla velocità di un lampo.

Io sono davanti a te. Con il cuore in mano, con tutta me stessa.

E te lo chiedo: Mr Google, will you marry me?

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un racconto di Raffaella Foresti

Author: Raffaella Foresti

“Il cane odiava quella catena. Ma aveva una sua dignità. Quello che faceva era non tendere mai la catena del tutto. Non si allontanava mai nemmeno quel tanto da sentire che tirava. Nemmeno se arrivava il postino, o un rappresentante. Per dignità, il cane fingeva di aver scelto di stare entro quello spazio che guarda caso rientrava nella lunghezza della catena. Niente al di fuori di quello spazio lo interessava. Interesse zero. Perciò non si accorgeva mai della catena. Non la odiava. La catena. L'aveva privata della sua importanza. Forse non fingeva, forse aveva davvero scelto di restringere il suo mondo a quel piccolo cerchio. Aveva un potere tutto suo. Una vita intera legato a quella catena. Quanto volevo bene a quel maledetto cane “

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