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GAB

Racconto di Giorgio Michelangelo Fabbrucci

Di tutto avevo voglia questa mattina, meno che della sua faccia da pera cotta in preda all’esaltazione… anche se più che pera é un tubero… già, un tubero.

Di solito quando chiama é per renderci partecipi di qualche idea immonda che gli é venuta in mente durante la notte. “Facciamo l’inquadratura ai piedi mentre parlano, dissolvenza sul sasso e poi primo piano sul tanga”. Masturbazioni da regista, scene impossibili, vere e proprie scoregge da film trash anni ‘70. Quanto meno all’epoca c’era la Fenech.

“Buongiorno Rita, tutto bene?” – “Bene grazie, a parte il Pippo” – “Che cos’ha poverino?” – “Un po’ di dissenteria; ho lasciato a scuola la Elena così lo porta dal veterinario” – “Speriamo in bene” – “Grazie… vada, vada…si affretti che la aspettano!” – “Ma hanno già iniziato?” – “ In anticipo oggi !”

In anticipo… inizia in anticipo il pirla… ma perché non mi viene mai in mente qualche insulto originale!?”

“Ciao Gab. Ti stavamo aspettando”

Chiamami Gabriele cazzo – “Scusate il ritardo. Eccomi. Sono pronto”.

“Allora ragazzi, come sapete “Seduti al Vento” é già alla terza serie. Ottimo share, ottima distribuzione, ottimo marketing, ottimo tutto. Unire qualche scena forte alla classica trama da pre serata é stata una scelta azzeccatissima! Però…”

Ecco adesso inizia con l’odissea delle puttanate impossibili.

“…però, manca qualcosa… manca un senso di sorpresa…non so… un esplosione violenta di novità nelle scene dure”.

Certo… facciamo morire il protagonista investito da un elefante fuggito dal Circo…

“Scusa Gab? Non ho sentito, volevi intervenire?”

“No nulla… solo pensavo che potremmo lavorare su qualche elemento esterno. Qualche personaggio nuovo, che venga da un “mondo altro”, che ne so… sedute spiritiche, emergency, il circo…” – “Se devo essere sincero ci avevo già pensato…”

Figurati se il tuttologo del peto non ci aveva già pensato… mmm: tuttologo del peto… mi piace!

“…ma vorrei qualcosa di più reale… si Sara, dimmi pure” – “Beh Maestro…”

Ma come si permette la zoccola! Maestro era Germi, Monicelli, Fellini… non questo tuttologo del peto… però non suona bene, meglio… merdaccia. Fantozziano ed efficace: “Lei é una Mee, meee… forza Fantocci: Merdaccia!”

“… ecco una cosa del genere. Oppure una pulsione, un’ossessione erotica che prende piede nella relazione rovinandola: ad esempio qualche cosa di sadomaso, per rimanere sulle scene dure” – “Grazie del consiglio Sara, ma siamo in pre serata e poi hanno già fatto  qualcosa di simile in Secretary…. qualche altro intervento?”

Ma perché ci fai parlare, se poi imponi la tua opinione… “I tuoi genitori hanno anche figli normali?” grande Sergente Hartman… lo vorrei chiamare anch’io palla di lardo! Però non é così grasso.

“Beh a parer mio potremmo metterci delle scene un pochino più truci… magari non da film da seconda serata… però qualcosa tipo Awake, anestesia cosciente” – “ Esatto Dan, esatto! Ma meno da corsia, che c’é già stato E.R., Medico in Famiglia e tutte quelle altre puttanate… e poi Awake non l’hanno mai dato in prima serata”.

Oh no. Ci siamo. Me lo sento. Adesso arriva con le sue trovate bovine…. Bue Grasso? No, i puffi li lascio stare e poi non é grasso cavoli!

“Sentite ragazzi. Io ritengo che ci debba essere un omicidio improvviso e violento legato ad un affetto diverso” – “Mi scusi, un Gay?” – “No Sara, no… poi hai presente quanti omosessuali ci guardano e quanti dirigono l’azienda?… No. Qualcosa di più Green Friendly… mi spiego meglio: Anna esce da poco con Antonio… giusto? – “Giusto!” – “che é un po’ il bullo del quartiere… giusto?” – “Giusto” – “Allora un giorno Anna e Antonio escono di casa per una passeggiata nel parco con il cane… ok?” – “Ok! – “si distraggono per baciarsi un po’ e il cane finisce sotto un taxi… ok?” – “Ok!” – “Allora Antonio che vede il cagnolino di Anna che stramazza sbudellato, si dirige infuriato dall’autista e lo massacra di botte finché non muore, con tanto di passanti che lo aiutano. Poi, preso dalla polizia finisce in carcere.  E così Anna lo lascia, perché capisce che é un violento, per tornare dal suo vecchio amore… Ermanno! Beh?”

Bella cazzata. Complimenti. Una scena impossibile. Neanche sotto alcol sarei riuscito a scoreggiare una cazzata così grossa. Roba da Acido in Discoteca.

“Si Gab, dimmi pure” – “No nulla… solo pensavo che potremmo usare dei filtri di colore un po’ acidi, per evitare di far vedere il rosso sangue in pre serata.”

“Bravo Gab. Ottima idea.”

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Author: Giorgio Michelangelo

Giorgio Michelangelo Fabbrucci (Treviglio, 1980). Professionista del marketing e della comunicazione dal 2005. Resosi conto dell'epoca misera e balorda in cui vive, non riconoscendosi simile ai suoi simili, ha fondato gli Alieni Metropolitani... e ha iniziato a scrivere.

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