Racconto breve di Raffaella Foresti
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La gran parte del management aziendale e tutto il personale addetto al Settore Speciale venne riunito nella sala conferenze, al diciannovesimo piano dello Sparring Partners’ Building.
Il salone somigliava ad un teatro elisabettiano. Il palcoscenico si addentrava in una platea che lo circondava da tre lati. La scena principale era dominata dal “vecchio jack”, il lungo tavolo per le riunioni in ebano rivestito in pelle, così chiamato familiarmente dai dipendenti storici della compagnia per via del fatto che su di esso avevano passato interminabili giornate di lavoro e lunghe notti insonni e gli erano, ormai, sinceramente affezionati. Il “vecchio jack” si trovava già lì quando, una ventina d’anni prima, la Sparring Partners’ aveva acquistato il palazzo trasferendovi la propria sede principale, ma qualcuno sospettava finanche fosse lì da sempre, da prima del palazzo stesso, per via di quelle sue enormi dimensioni concentrate in un solo blocco, impossibile da far passare tra porte e finestre.
Jack era anche il nome di battesimo del fondatore della SP’ Company. Jack Walter Russo. Ottantasei anni, quattro mogli per quattro divorzi, da tempo aveva lasciato la direzione della compagnia per assumere la carica di Presidente Onorario della fondazione benefica Sparring Partners’ & Friends.
Nato da figli di emigranti italiani, la sua avventura nel business della comunicazione pubblicitaria era iniziata nel lontano 2008, quando la grave crisi economica che si era abbattuta sugli Stati Uniti lo aveva lasciato senza impiego e senza casa. Il divorzio dalla prima moglie fece il resto e in pochi mesi perse tutto, eccetto l’orgoglio marchigiano ereditato dal nonno materno e quel furgone bianco, da cui iniziò la risalita sino alla vetta.
La storia di Jack Russo era nota a tutti i dipendenti della compagnia che, di passaparola in passaparola, l’avevano trasformata in leggenda. A tramandarla, un’incisione nel marmo all’ingresso dello SP’ Building: Senza fretta e senza sosta fino al traguardo, seguita dalle iniziali J.W.R.
Già da alcuni minuti il “vecchio jack” subiva pazientemente il nervoso tamburellare delle dita di Miss Jennifer Humphrey.
Benché tutto si svolgesse sempre con la massima professionalità, nelle riunioni del Settore Speciale si poteva quasi sempre percepire una certa tensione, dovuta probabilmente alla consapevolezza dell’importanza della missione che coinvolgeva ciascuno dei partecipanti, dal vertice dell’organigramma all’ultimo dei dipendenti. Nel caso di Miss Humphrey, in aggiunta, c’era anche il fatto che era stata incaricata in extremis di sostituire Mrs Monroe nel ruolo di prima assistente del Direttore Generale, incarico non facile visto il rigore estremo di Mr Mattocks, che, nella circostanza, pareva persino più nervoso del solito (forse per via dell’improvvisa sparizione della Monroe, che non si trovava né in ufficio né a casa, e da giorni non rispondeva al cellulare).
I posti erano tutti assegnati. Poltronissime, poltrone e palchetti e, naturalmente, le sedute del vecchio jack rivolte alla platea.
I colpetti di tosse di tanto in tanto rivelavano ai conferenzieri che il pubblico era pronto.
“Dunque possiamo cominciare”.
Mr Mattocks si portò verso il pergamo e schiarendosi la voce si rivolse ai presenti: “Signore e Signori, grazie per la vostra presenza. Come ben sapete per voi tutti oggi è un giorno importante perché siamo finalmente a nominare l’Impiegato dell’Anno. Prima di dar corso alla proclamazione, tuttavia, consentitemi a nome di tutta la direzione del Settore Speciale ma soprattutto a nome del Nostro Fondatore di ringraziare ognuno di voi per l’impegno e la dedizione che avete riposto nel Progetto. Sono certo che ben comprendete l’importanza di persone come voi per il nostro Paese, che si trova alle soglie di una crisi economica di proporzioni pari, se non peggiori, di quella del lontano 2008. Viviamo sulla nostra pelle le promesse tradite dell’Era della Comunicazione. L’incalcolabile quantità di dati scambiati, la velocità delle informazioni e delle immagini, la diffusione esponenziale delle connessioni. Tutto questo, come ben sapete, ha reso del tutto inefficace il sistema della pubblicità commerciale con la conseguente tragica immobilità dei consumi. E non è certo necessario dirvi come questo potrà comportare, in un futuro che prevediamo assai prossimo, il crollo totale del nostro sistema economico e soprattutto sociale, a vantaggio di un’economia pianificata che non vogliamo nemmeno nominare, o di chissà cos’altro.
Ebbene, tanto tempo fa ci fu Qualcuno che per primo intuì il pericolo e solo tra tutti indicò la strada. Una strada tortuosa, certo. Non priva di rischi e di conseguenze accidentalmente drammatiche ma che, allo stato, sta offrendo al nostro Paese la possibilità di sopravvivere, di difendersi e di sperare, ancora, in un futuro per le generazioni che verranno. Questa persona è il Nostro Fondatore, oggi impegnato con la Sua fondazione benefica, è il nostro Presidente Emerito, è il nostro Mr Jack Walter Russo, al quale dobbiamo, in definitiva, la nostra stessa sopravvivenza”.
Al pronunciarsi di quel nome la platea, sino a quel momento silente, scoppiò in un travolgente applauso. Coloro che erano riusciti ad averne pensavano ai loro figli, immaginandoli con cappello e toga e tutto il futuro negli occhi. Gli altri si guardavano l’un l’altro, visibilmente commossi ed emozionati.
“Signore e Signori – proseguì Mr Mattocks – a nome di Costui a voi tutti porgo il nostro grazie, ed un sincero augurio per una proficua e lunga collaborazione nella Sparring Partners’ Company.
Bene, Signore e Signori, è giunto il momento di procedere nella proclamazione del vincitore il quale, come già saprete, avrà in premio l’onore di pranzare con Mr Russo nella sua dimora, dalla quale non manca di osservarci e di starci vicino. Prima di darvi i nomi che state aspettando è con grande piacere che questo C.d.A. attribuisce un premio speciale al più giovane neo assunto della SP’ SS. Ha solo diciassette anni, pensate, ma con il suo scooter coperto di adesivi della merendina “Milè”, coinvolgendo nel sinistro un solo veicolo, senza riportare gravi danni né per sé né per alcuno dei soggetti coinvolti, è riuscito a concentrare sul prodotto l’attenzione di ben settantaquattro persone, molte delle quali semplici curiosi in transito. Congratulazioni giovane Mc Lean, si goda l’applauso dei colleghi… Un esempio per tutti!
Venendo alla classifica ufficiale, si è posizionato terzo, meritandosi una targa di riconoscimento, il fedelissimo… Mr Fox, il quale, dopo aver apposto il marchio della “Bullock” sul grande copricapo texano, assumendosi notevoli rischi ha sabotato la partenza di un Boing 947 diretto a San Francisco. Senza vittime ne feriti, ha convogliato l’attenzione delle 350 persone a bordo del velivolo per ber tre ore e ventiquattro minuti, intrattenendo le stesse con uno studiatissimo spettacolo di protesta contro i disagi causati dalla compagnie aeree. Vedo la delusione nei suoi occhi, Mr Fox, per non aver raggiunto il primo premio. Il suo lavoro è stato notevole e il suo punteggio altissimo. Eppure ci risulta – dai nostri preziosi ispettori in incognito – che dopo un’ora e ventisette minuti la compagnia aerea abbai azionato i dispositivi di intrattenimento d’emergenza, al fine di contenere la folla inferocita. Questa circostanza ha notevolmente abbassato il suo punteggio, Mr Fox, ma ciò nonostante abbiamo voluto comunque conferirle un riconoscimento perché questa infelice missione ha molto da insegnare a tutti noi. Grazie Mr Fox. So che prenderà tutto questo come uno stimolo a migliorarsi. “Senza fretta e senza sosta” – come recita il nostro motto!
Secondo classificato, l’encomiabile… Mr Prise! Ci troviamo sulla Highway Number One, nei pressi di Los Angeles. Mediante un tamponamento multiplo con ribaltamento di autoarticolato, causato ad arte in corrispondenza del cartellone pubblicitario della “Tell’s Insurance”, il nostro Mr Price ha concentrato sulla promozione commerciale della compagnia d’assicurazioni il numero impressionante di duecentonovantotto individui, inclusi gli agenti di polizia stradale e il personale medico. Seppur abbiamo dovuto sottrarre dal conto finale le due vittime accidentali del sinistro, nondimeno il punteggio è salito alle stelle considerato il rallentamento nello scorrimento dei veicoli causato dall’incidente, moltiplicato per il coefficiente di percorrenza medio della strada nella fascia oraria di riferimento. Congratulazioni, Mr Price!
E veniamo al primo classificato. Vedo i vostri volti che si guardano intorno alla ricerca di colui che avrà l’onore e il privilegio di pranzare con il nostro Presidente Emerito nella sua dimora.
Ebbene, Signore e Signori, questa persona non è presente alla sua incoronazione. Questa persona risponde al nome di Valentine Quotes. Vi chiedo di rivolgergli un caloroso applauso di congratulazioni e di commiato perché egli, che non esito a definire eroe, ha sacrificato la sua stessa vita al Progetto del Settore Speciale, lasciando il suo fondamentale contributo al nostro Paese. La sua missione è stata il deragliamento di un treno passeggeri con 185 persone a bordo in corrispondenza dell’intersezione con altro treno passeggeri, anch’esso deragliato, con altrettanti viaggiatori. Manciate di automobilisti, che transitavano lungo la strada parallela all’asse ferroviario, si sono avvicinati per prestare soccorso o per semplice curiosità. Decine di vigili del fuoco e manovalanza di soccorso, ambulanze, stampa e network. Tutti lì, a quell’incrocio, con l’attenzione concentrata sull’enorme cartello pubblicitario della bibita “Streack’s”.
Il nostro Valentine Quotes ha lasciato la sua vita tra quei binari. Saltando contro il primo treno al momento dello scambio ha degnamente servito il suo Paese, ed il suo nome, così è deciso, campeggerà accanto a quello di Mr Russo nella targa commemorativa d’ingresso, cosicché tutti lo potranno vedere.
Il nostro lavoro, come ben sappiamo, non verrà forse mai riconosciuto dal mondo esterno, ed è per questo che ciò che accade nel Settore Speciale resta nel Settore Speciale. Ma noi, sull’esempio di Valentine Quotes, che mi onorerebbe chiamare “collega”, andremo avanti. Per il nostro futuro, per il futuro del Paese”
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